
Ospite del mese:
Angela Catrani

“Ti scrivo di me” si racconta Angela Catrani.Mi chiamo Angela Catrani e da quando mi ricordo ho avuto a che fare con i libri.Da bambina ero una appassionata lettrice, e il mio percorso di studi è stato molto lineare: liceo classico e poi laurea in Lettere moderne, sempre con l’obiettivo di lavorare in una casa editrice. E in effetti, ho sempre e solo lavorato in ambito editoriale! Fortuna, certamente, ma anche una ottima motivazione e, dicono, una certa predisposizione a fare il mio lavoro.Il mio lavoro, ora, è l’editor, specializzata nella letteratura per bambini e ragazzi.La specializzazione in questo campo, in realtà, è nata per caso e grazie a una amica, che mi ha coinvolto in un progetto davvero appassionante. Da lì è partito tutto: era il 2012 e io non conoscevo affatto il mondo dell’editoria per bambini. Avevo però lavorato in alcune case editrici e mi orientavo piuttosto bene anche nell’ambito dell’editoria d’arte: non partivo completamente digiuna.È stato ed è tuttora un grande amore. Con le sue luci e le sue ombre.L’editoria è un mondo assai difficile, dalle dinamiche non sempre chiare e non sempre giuste.Intanto chiariamo subito una cosa: cosa fa l’editor?All’interno di una casa editrice sceglie i progetti da pubblicare: ha intuito, si orienta molto bene nel mercato editoriale, conosce autori e illustratori, alcune volte è traduttore.L’editor freelance fa soprattutto consulenza diretta ad autori e illustratori e alcune volte lavora come esterno per le case editrici.Spesso l’editor è anche art director, cioè progetta e costruisce, sceglie l’illustratore adatto a un testo, si immagina il prodotto finito.L’editor, però, non è un redattore, o meglio, può essere anche un redattore: si occupa dei testi, ma soprattutto lavora sul progetto editoriale insieme ad autori e illustratori.Quando lavoravo in casa editrice mi definivo una ostetrica: portavo alla luce, aiutavo a far nascere, il libro di un autore e di un illustratore, dal momento che seguivo tutti i processi editoriali fino alla stampa.Ora il lavoro è diverso, si concentra sulle fasi di nascita del progetto: autori e illustratori si rivolgono a me per capire se ciò che hanno in mente può avere possibilità di essere pubblicato.L’ombra più difficile, come per tutti i freelance, è non avere un lavoro fisso, sicuro e degnamente pagato: questa insicurezza, quando si ha una famiglia, è assai faticosa.Grazie per aver accettato il nostro invito.
Ospite del mese:
Paola Lupone_Bibliotecaria

Ti scrivo di me” …
Si racconta la Bibliotecaria Paola Lupone.
(Biblioteca Dei Ragazzi-e Bari)
Paola Lupone – bibliotecaria Se qualcuno mi avesse detto che da grande sarei diventata una bibliotecaria, non ci avrei creduto.
Fino all’adolescenza, non era germinato in me alcun interesse particolare nei confronti dellalettura e dei libri. Tanto meno avevo avuto la fortuna di incontrare a scuola insegnanti che si proponessero di farlo. Poi, è accaduto.
E’ stato un incontro casuale, felice con il libro e la lettura.
Leggendo per una bimba di pochi mesi che accudivo ai tempi dell’università, scoprii il potere che esercitavano su di lei le storie lette ad alta voce. In quel momento mi fu chiaro che la letteratura, quella per l’infanzia in particolare, avrebbe fatto parte della mia vita, tanto che ne cambiò drasticamente l’orizzonte. Sono bibliotecaria per ragazzi da circa vent’anni e sono estremamente orgogliosa diesserlo. Credo che la lettura sia una necessità vitale a cui ciascuno attribuisce un valore esignifcati diversi. Necessità che va garantita a tutti e tutte, indipendentemente dal contesto culturale ed estrazione sociale di provenienza, attraverso il servizio delle biblioteche, oggi sempre più luoghi di socialità e aggregazione. Come la biblioteca dei ragazzi[e] dell’Assessorato al Welfare del comune di Bari, labiblioteca in cui lavoro. Spazi di lettura diversifcati per ogni fascia d’età dai 0-15 anni, visite guidate con gruppi scuole, letture ad alta voce, incontri con illustratori e autori, consulenza,gaming-library, atelier, mostre temporanee, orto bimbo, formazione per docenti ed educatori.Tutte queste attività cercano di rendere questo luogo accogliente, aperto e dinamico. Quindi non solo uno spazio per la consultazione e il prestito dei libri. Ma soprattutto spazio di esperienza e crescita personale.E’ un universo complesso, quello della biblioteca dei ragazzi, il cui funzionamentorichiede cura, lavoro, tempo e risorse. Cura quale espressione dell’attenzione con cui la si organizza oggi e si riesce aimmaginarla domani, restando sempre in ascolto dei nuovi bisogni di chi la frequenta, perché sia sempre a misura dei lettori e delle lettrici oltre che radicata nel territorio. Lavoro, tanto, spesso invisibile e poco percepito all’esterno come presupposto indispensabile per il funzionamento della struttura, talvolta sommerso ma sempre svolto con passione e impegno.Tempo, sempre inferiore a quello che sarebbe necessario per il personale e per gli utentiche vorrebbero viverla più a lungo. Risorse, non solo economiche ma anche umane, perché i lettori e le lettrici incontrano prima i bibliotecari e poi i libri. Risorse umane e materiali quindi, in stretta correlazione.Nel libro “Perché dovresti leggere i libri per ragazzi se sei vecchio e saggio”, KatherineRundell scrive:la biblioteca resta uno dei pochi posti al mondo nei quali si può entrare senza dover comprareniente, conoscere nessuno o credere in qualcosa. E’ il luogo più egualitario che abbiamo.Io credo profondamente in questa visione di una Biblioteca, soprattutto per ragazzi. Unospazio franco dove ciascuno può entrare libero da doveri, aspettative, obblighi. Uno spazio dilibertà e di opportunità, dove poter incontrare l’altro. Che sia in carne ed ossa o raccontato da unlibro. E dove esercitare e sviluppare capacità fondamentali quali l’ascolto, la tolleranza, l’aperturamentale e, perché no, il silenzio. Un esercizio utile a ritrovare e ritrovarsi, per mettersi in contattocon sé stessi e con il mondo. Qualcosa che spesso, nel brusio e nella concitazione delle giornate,tendiamo a dimenticare. Questo, per me, è un motivo in più per lavorarci e per frequentarla.
Ospite del mese:
Autrice Carmen Plaza

Ciao a tutti, sono Carmen Plaza ItaloPeruviana e sono una mediatrice letteraria. Ho creato La
Biblioteca de Matteo, progetto bilingue (spagnolo-italiano)per lo sviluppo di presentazioni a
tema, eventi e mostre con la finalità di far conoscere oltreoceano gli artisti italiani (scrittori ed
illustratori). Collaboro tramite singoli progetti con L’Istituto Italiano di Cultura di Lima in Perú,
grazie a loro siamo riusciti l’anno scorso a portare un poco di Italia in Perù tramite le mostre e le
presentazioni. La Biblioteca de Matteo ha un spazio dedicato alla lettura condivisa, dove apro le
porte di casa mia e tramite le fotografie ed i video lascio vedere come il mio bambino cresce
insieme ai libri. Sono un’ appassionata dell’albo illustrato e del mondo delle illustrazioni. Il mio
piccolo ha 4 anni, per cui per me la lettura condivisa è un potente strumento per raccontare la
vita al mio bambino, seminare l’amore per la bellezza, l’arte, raccontare a Matteo le cose belle e
brutte della vita.
Vorrei approfittare per ringraziare di questo invito gli amici della Puglia Racconta, è una
stupenda opportunità per me, e colgo anche l’occasione per condividere qualche curiosità che
tante volte mi hanno chiesto : tutti i libri che mostro nel mio profilo sono della mia biblioteca
personale, sono un pochino all’antica ho bisogno di toccare il libro, sentire la carta, perdermi
dentro le tavole, a me il pdf non piace.
Vi racconto un po su di me, ho studiato Gestione Aziendale, ho lavorato per 15 anni in una
multinazionale spagnola come Corporate Account Manager organizzando eventi, fiere,
conferenze, trattative commerciali e pubbliche relazioni, poi
mi sono trasferita in Italia 10 anni fa , ho mollato la vita professionale per costruire la mia
famiglia, sono veramente convinta di avere preso la decisione migliore. In questo secondo
periodo della mia vita mi sono reinventata, mettendo insieme le mie competenze con le mie
passioni più grandi: le illustrazioni e gli albi illustrati.
La strada non è facile, all’inizio è stato molto difficile presentare sui canali social La Biblioteca
de Matteo, paradossalmente vista la quantità di pagine di appassionati di albi illustrati, farsi
notare con una linea editoriale ed obiettivi chiari è stato complicato, questo mi ha portato a
studiare diverse strategie e soluzioni per esplicarlo.
Sono cresciuta tra i comics e i libri illustrati. Quando ero piccina vedevo mio padre scrivere
romanzi mai pubblicati. Attualmente sono allieva di Ars in Fabula. Una cosa che vorrei
evidenziare è la gran disponibilità che ho potuto riscontrare da parte degli artisti, in
particolare quelli Italiani, sono riuscita a costruire un network meraviglioso di colleghi talentuosi
con i quali collaboriamo in diverse iniziative. Per ultimo, ma non per importanza, vorrei
presentarvi un gruppo meraviglioso che ha contribuito al progetto “Con gli occhi dei
bambini”, di cui ho il piacere di condividere la direzione con l’autrice Stella Nosella, che, grazie
agli illustratori e alle illustratrici che hanno messo a diposizione i loro capolavori, ci hanno
permesso di presentare il mondo attuale visto con gli occhi dei bambini allestendo
diverse mostre dove fino ad ora hanno partecipato un totale di 90 illustratori di tutto il mondo.
Prossimamente abbiamo in progetto una nuova edizione che coinvolgerà
24 scrittori e 24 illustratori e che prenderà il nome di “Il Tempo 24X24”, io mi occupo
della direzione artistica. Stiamo tutti vivendo momenti difficili, dovuti alle restrizioni derivanti
dalla pandemia ma per fortuna abbiamo i libri e le illustrazioni, che sono una finestra
meravigliosa e uno stimolo per non restare fermi.
Un abbraccio e la mia stima ed ammirazione per chi lavora nel settore,
Sappiamo che non è facile ma coraggio a tutti noi
Ospite del mese:
Manuela Salvi_Autrice

“Ti scrivo di me” … Si racconta l’autrice Manuela Salvi. I miei eroi, da piccola, erano gli scrittori per bambini.Ho sempre sognato di essere una di loro, mi sembravano davvero dalla parte dei più piccoli e in grado di migliorare il mondo.Il percorso per realizzare questo sogno è stato lungo e stimolante. Dai tempi della mia gavetta come stagista alla Sinnos e copyeditor per la Mondadori Ragazzi sono trascorsi molti anni e mi piace pensare di essere una voce alternativa in un settore che nel tempo si è piegato alle inevitabili pressioni della produzione globale.Le logiche dietro la produzione di un libro sono cambiate così tanto che per uno scrittore avere davvero “voce”, oggi, è molto difficile. Soprattutto, non esistono più autori italiani radicali, che fanno discutere – ciò che di controverso o innovativo si pubblica, arriva quasi sempre dall’estero. Adesso quando scrivo so già cosa mi si chiederà di tagliare, cambiare, eliminare. Ma lo scrivo lo stesso.A volte scrivo lo stesso ciò che so che non verrà mai nemmeno preso in considerazione per la pubblicazione. È complicato da riassumere in poche righe ciò che mi ha richiesto un dottorato di cinque anni per essere messo a fuoco, ma si pubblica sempre più per soddisfare le aspettative dei compratori adulti.Per me i libri dovrebbero essere invece esperienze variegate che non si piegano mai all’ideologia corrente ma la mettono in discussione, in un costante invito al pensiero critico.La letteratura per bambini autentica affronta anche le “ombre”, non solo gli argomenti che fanno comodo ai grandi, i quali sembrano aspettarsi una panacea contro le loro ansie e paure. I grandi – genitori, insegnanti – hanno infatti invaso tutto il campo e gli autori si trovano spesso costretti a scrivere per loro. Così non c’è più gusto – lo scrittore per bambini non è questo. Gli eroi della mia infanzia parlavano a me, non a mio padre o alla mia maestra. Creavano un ponte di comunicazione tra me e loro, anzi.Quindi soffro molto per questa piega che il settore ha preso.Ma spero passi, come passano tutte le ideologie. Intanto continuo a scrivere quel che mi va e quando nessuno lo vuole pubblicare qualunque sia il motivo uso le piattaforme digitali che offrono il servizio di self-publishing. Quello che mi interessa davvero, in questo momento della mia carriera, è che la mia voce resti mia e che nessuno possa censurarla, mai.