E’ il primo marzo duemila, siamo in un paesino in provincia di Bergamo, nasce Sara Angioletti ( in arte Sara, per rispettare lo strano amore dei suoi genitori per i nomi corti e semplici).
Anche se è un avvenimento non troppo recente non troppo remoto, la sua è una storia ancora tutta da scrivere. O meglio, di lei si può dire che studiare arte e grafica le è sempre piaciuto, da ieri alle superiori per diplomarsi in Graphic Design ad oggi che è in formazione accademica presso l’accademia di belle arti Santa Giulia nel medesimo indirizzo. Si può affermare, anche solo guardandola, che è un po’ impacciata, dai modi gentili e spesso spettinata. Mi hanno detto che conoscendola meglio si scopre un lato di lei romantico, esageratamente romantico, ma anche leale, determinato, preciso. Sara non riesce sempre ad essere empatica, ma è un suo obbiettivo. Le hanno chiesto poche volte di raccontare cosa ha fatto, forse perché è da sempre una studentessa che disegna per se stessa e da poco coraggiosa di proporsi, ma come noterete, è arrivato il momento. Alla sua mamma e al suo papà Sara dedicherebbe ogni piccola o grande soddisfazione della sua vita. Con il suo meraviglioso ometto pianificherebbe come raggiungerla. Insomma, avrete capito, sognatrice, fantasiosa, sentimentale, a tratti timida, a tratti coraggiosa, da sempre creativa. Non ci sono dubbi, è lei.
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